IL CONSUMO DEL TERRITORIO IN EMILIA ROMAGNA – IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE, LE CATASTROFI NATURALI E QUELLE PROVOCATE DALL’UOMO

I MARTEDI’ DELL’ECOISTITUTO – ANNO 2010/2011

” UN ANNO PER STARE CON I PIEDI PER TERRA “

27 marzo 2012 – ore 20.30:

Relatore: Raffaele Pignone (Regione Emilia Romagna – Servizio geologico, sismico e dei suoli )

Non si può fare confusione tra meteo e clima, tra osservazioni locali ed elaborazione di dati raccolti su scala globale, tra variabilità stagionali/annuali e tendenze di lungo periodo. In poche parole, non possiamo farci influenzare dalla nostra esperienza quotidiana e locale per analizzare un fenomeno con un’evidenza scientifica innegabile.      (omissis)  DSCN2611

Andando a confrontare le tendenze decennali, la variabilità scompare, lasciando spazio a un evidente aumento delle temperature: negli ultimi trent’anni, in ogni decade la temperatura globale media e stata sensibilmente più calda della precedente. Il periodo 1980-1989 all’epoca fu il decennio più caldo di sempre, ma poi e stato superato dal periodo 1990-1999, a sua volta superato dagli anni 2000-2009. Contemporaneamente, si e assistito a più frequenti fenomeni meteorologici estremi, quali piogge abbondanti e ondate di calore, anche in zone mai prima interessate da eventi cosi intensi. Uno dei dati su cui il rapporto si concentra maggiormente è il riscaldamento degli oceani: le grandi masse d’acqua che ricoprono il pianeta assorbono gran parte del riscaldamento globale (in una misura quantificata oltre il 90%), soprattutto negli strati più superficiali. Di fronte a questi dati scientifici, quello che resta materia di dibattito sono l’entità e la rapidità con cui le conseguenze delle tendenze climatiche in atto si verificheranno e soprattutto le azioni da intraprendere per limitare i fenomeni in corso e contrastarne gli effetti.

Tratto da: Ecoscienza 4/2011 (novembre 2011)
Stefano Tibaldi  Direttore generale Arpa Emilia-Romagna

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