LA TUTELA DELLE ACQUE IN EMILIA ROMAGNA: L’EMILIA ROMAGNA TUTELA LE ACQUE?

25 maggio 2010 – ore 21.00:

Relatore  GIUSEPPE BORTONE
Direttore generale Ambiente, difesa del suole e della costa Regione Emilia Romagna

Tevere cascata 003

cascata

In Emilia Romagna la tutela e la protezione delle risorse idriche hanno come obiettivi prioritari il mantenimento della vita acquatica e dell’ambiente naturale, la qualità della vita dell’uomo, la conservazione e il risparmio della risorsa e di tutti gli usi connessi alle attività economiche. La strategia della Regione dell’Emilia Romagna mira allo sviluppo e all’applicazione di moderne e innovatrici politiche di conservazione, risparmio e governo della domanda, da affiancare a politiche e interventi infrastrutturali interventi infrastrutturali (Tratto da: Bortone G. – Rivista Arpa n° 3 2008, pg. 20)

L’obiettivo principale della direttiva 2000/60CE è la riqualificazione fluviale dei corpi idrici, che riporti il più possibile i corsi d’acqua alla loro condizione naturale di “organismi vivi”, che si evolvono nel tempo, integrati e comunicanti con il territorio circostante, a tutto vantaggio della qualità e della sicurezza idraulica. Il corso d’acqua svolge una pluralità di funzioni, dall’approvvigionamento idrico alla ricezione di reflui (liquami di scolo), dal sostentamento degli ecosistemi ripariali all’autodepurazione delle acque, dalla ricarica della falda al valore paesaggistico; un quadro così diversificato genera inevitabilmente un contrasto di interessi. La riqualificazione fluviale affronta il recupero dei corsi d’acqua in un’ottica integrata e multidisciplinare, cercando di conciliare gli obiettivi, e tenendo conto delle differenti esigenze. (Tratto da: Bissoli R., Cimatti E., – Rivista Arpa n° 3 2008, pg. 14)

ENERGIA E SENSO DEL LIMITE


27 APRILE 2010 – ore 21.00:

Relatore GUALBERTO CAPPI Chimico, Architetto, esperto di materiali naturali, bioedilizia e bioclimatica
Relatore BRUNO TOMMASINI ingegnere termotecnico, esperto di tecnologie rinnovabili, presidente della rete solare per l’autocostruzione

DSC_0042…Grillo è un tecnologista, come Rifkin (con la differenza che Grillo è in buona fede, Rifkin no) e pensa che il problema dell’inquinamento possa essere risolto con nuove tecnologie o con un miglior utilizzo di quelle attuali.
Non è così.
Poniamo di far funzionare le automobili a idrogeno invece che a benzina.
Certamente inquinerebbero di meno.
Ma l’idrogeno dovrebbe pur essere prodotto e tutto il sistema convertito a questa forma di energia.
Risultato: a livello sistemico inquineremmo quattro volte di più. (…)
Sviluppo sostenibile.
Ma lo sviluppo è oggi insostenibile. Noi non dobbiamo crescere ma decrescere, produrre di meno, consumare di meno, smagrire, diventare più poveri e semmai distribuire meglio e più equamente la ricchezza che rimarrebbe, oltre che aumentare per tutti il bene veramente essenziale: il tempo a nostra disposizione per vivere (San Francesco sarebbe oggi molto più rivoluzionario di Marx o di Adam Smith).

(Tratto da: ‘Il Fatto Quotidiano’ – Fini M. “Grillo mi piace, anzi no”)

PER VERSARE IL 5 x 1.000 ovvero IL CINQUE PER MILLE per L’ECOISTITUTO

PER VERSARE IL 5 x 1.000 ovvero IL CINQUE PER MILLE per l’ECOISTITUTO

Carissimi,
sono già iniziate le grandi manovre per le dichiarazioni dei redditi, ciò  comporta, tra le tante cose, la scelta a chi donare il 5 per mille della propria dichiarazione.
Se avete ancora dei dubbi sulla donazione potete farlo a favore del GRTA-CIN.
Questo è il codice fiscale: 01809010406- che dovete inserire nell’apposita casella  . Crediamo sia una donazione ben fatta.

11° cantiere AUTOCOSTRUZIONE DI UN ARCO STORICO

Laboratorio delle Tecnologie Appropriate
Cesena 28 – 30 ottobre 2010

Parte l’undicesimo cantiere per costruirsi un arco storico in legno massello. Di volta in volta abbiamo cercato di migliorare la gestione e l’organizzazione. Abbiamo la fortuna di avere con noi Gigi che è Istruttore regionale  FIARC con specialDSC_0091izzazione in Long Bow. Continueremo ad avere cura sarà dedicata ai particolare come la costruzione delle frecce, inoltre è disponibile un piccolo campo di tiro, perciò impareremo anche i rudimenti del tiro con l’arco.
Il corso avrà inizio nella sera di giovedì 29 apriole e terminerà nel pomeriggio di sabato 1° maggio.
Le attività manuali saranno alternate a brevi momenti teorici in cui si parlerà dei diversi modelli di arco e dei loro usi a secondo delle popolazioni. Questo strumento ha infatti accompagnato l’uomo per millenni, ed è stato modellato e costruito con tecniche differenti a seconda dei materiali a disposizione, delle tecniche di caccia o di lotta che gli uomini adottavano. L’arco di un britannico era ben diverso da quello di un mongolo o di un egiziano. Costruire un arco significa apprendere le regole base della lavorazione del legno che hanno uno stretto legame con la conoscenza delle leggi fisiche che ne regolano la forma, la scelta dei materiali, il movimento e la potenza.
Per coloro che non hanno mai svolto questa attività manuale, il lavoro inizierà  con il taglio longitudinale di un tronco, quindi si passerà all’uso dell’accetta per abbozzare la sagoma dell’arco. La pialla (sagomata appositamente per lavorare le forme curve) servirà per affinare il lavoro ed infine useremo il coltello a serramananico e la raspa.  Osservando l’arco, messo in tensione, potremo definire i punti in cui intervenire per ottenerne la forma ideale. Un momento apposito sarà dedicato alla corda che costruiremo con il filo di lino.
Infine passeremo alla costruzione delle frecce, anche questo lavoro passa attraverso diverse fasi: rendere diritto un ramo di fusaggine con il calore, uniformare la sezione, infine modellare le punte. Queste ultime potranno essere fatte con acciaio dolce, oppure d’osso o anche in stoppa irrigidita, infine altra tecnica, l’impennatura delle frecce.
Passo dopo passo verrà illustrata la procedura di lavoro per fissare questi due materiali che costituiscono l’asta e la punta. In particolare per le frecce con la punta di osso verranno date anche delle indicazione su come produrre della colla artigianale. Durante la fase della decorazione (se rimarrà del tempo), saranno illustrate le tecniche di base necessarie per l’utilizzo delle terre, come sovrapporre i colori e come renderli più lucenti con l’utilizzo della ceralacca.
Per color che hanno già partecipato al precedente cantiere e vogliono ritornare, è previsto un lavoro di affinatura dell’arco: 1) come mettere in tensione la corda, 2) come realizzare punte di frecce con materiale diverso.

Chi ha attrezzatura personale e/o legname proprio e desidera utilizzarlo per la costruzione del proprio arco può farlo.

Ognuno di voi è pregato di portare una specialità alimentare della propria terra da condividere con gli altri durante
la cena del giovedì sera

Il corso è condotta da:
Sergio Savio, Gigi (Luigi) Ruffoni, Claudio Zuntini
Data di svolgimento del corso

1) Giovedì 28 ottobre: arrivo nella serata (ore 18,00). Si cena insieme (ore 20.00 circa), sarà anche un momento di presentazione del corso e di conoscenza dei partecipati e degli esperti. Inoltre vi sarà una breve introduzione ad un possibile corso sull’arco composito in legno e bamboo
2)  Venerdì 29 ottobre: attività di laboratorio durante tutto il giorno
3) Sabato 30 ottobre fino alle ore 17,00: attività di laboratorio. Partenza

Numero di partecipanti

12 persone max. iscriversi al più presto.
Si da preferenza ai soci dell’Ecoistituto poi in ordine di iscrizione.

Luogo di svolgimento e pernottamento

Cesena in località Molino Cento presso la sede dell’Ecoistituto dove è situata l’Aula di Ecologia all’Aperto e il Laboratorio delle Tecnologie Appropriate e abilità manuali. Per chi viene da fuori sarà possibile pernottare gratis in “stile scout” presso la sede dell’Ecoistituto (portare saccopelo e materassino). Chi invece vuole un letto comodo può usufruire delle attrezzature alberghiere (B&B / Hotel / Agriturismi) in prossimità dell’Ecoistituto (http://www.cesena.it). I contatti sono personali.

Iscrizione

La quota di partecipazione per ogni singolo partecipante è di €. 150,00. La quota comprende sia l’uso delle attrezzature, sia i pasti e le colazioni dei due giorni di permanenza, sia l’arco che verrà realizzato durante il laboratorio più un quaderno di campagna per prendere appunti.

L’iscrizione dovrà avvenire in forma scritta: inviando un fax al n° 0547323407 oppure inviando un messaggio  e mail: ecoistituto@tecnologieappropriate.it in cui sono riportati tutti i dati personali e la fotocopia dell’avvenuto versamento della quota di partecipazione. La quota è da versare anticipatamente su ccp n° 11784477 intestato a: GRTA­ CIN C.P. 78 Cesena 5 – 47023 Cesena, con causale “11° cantiere autocostruzione arco in legno“. Per ulteriori informazioni chiamare Daniele 3355342213

Attrezzature e materiali disponibili presso il laboratorio

Per lavorare l’arco: accetta e appoggio in legno, coltellino, pialla, raschietto da restauratore, raspa per maniscalco, carta vetro. Materiale per decorazioni: colori acrilici o terre e ceralacca, cera d’api.
Per le frecce: ossa o lamiere, piume, nocciolo. Per la corda: filo di lino non peciato, cera d’api solida, bostik.

“MANUALE DI UNA MAPPA BIOREGIONALE – Bioregione Romagna, le valli del Savio, del Rubicone e dell’Uso”.

Copertina-Manuale-Bioregione

Il libro è stato stampato dall’Ecoistituto, è accompagnato da due mappe bioregionali e da un quaderno di campagna per prendere appunti, disegnare durante i nostri viaggi nella bioregione Romagna. Chi lo vuole può richiederlo inviando una e mail.

L’idea di una mappa bioregionale costruita sul paesaggio della memoria ha un suo fascino ed una straordinaria utilità: quella di puntare su conoscenza e senso di appartenenza ai luoghi raccontati, specialmente se il percorso è frutto di un recupero storico condiviso e collettivo. In una fase come quella in cui viviamo, nella quale è andato in crisi un sistema produttivo legato esclusivamente ai consumi, è davvero il momento di pensare ad un’economia leggera e ad un nuovo modello di vita, che riparta da una dimensione locale rigenerata e dal valore dei territori. Questo libro oggi è più che mai prezioso, perché introduce una definizione del territorio, che consente di interpretare un patrimonio sedimentato nel tempo…. con occhi nuovi e senza confini. Nel segno e nel sogno di una comunità che ritrova se stessa, via via che recupera familiarità con oggetti, luoghi, elementi naturali: fermandosi alla quotidianità di un gesto e di uno sguardo.

Annalisa Marchi
Sindaco di Vaiano

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MOBILITA’ POSSIBILE ….. CON LA BICICLETTA

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23 MARZO 2010 – ore 20.30:

Relatore GLI AMICI DELLA BICICLETTA

Mutuando un famoso slogan di mani tese degli anni ’80:  “contro la fame cambia la vita” si potrebbe dire  che… cambiare la vita è diventata oramai una necessità .
E’ ancora possibile, infatti, essere eco-compatibili o eco-sostenibili senza modificare il proprio stile di vita?
E’ possibile staccarsi per qualche ora al giorno da quella appendice del nostro fondoschiena che oramai è diventata l’automobile  continuando, nel contempo, a riempire la nostra giornata dei mille impegni e delle mille incombenze che l’uso costante ed esclusivo dell’auto ci consente?
…evidentemente no..

Il  paradosso è che non sarà necessario chiedere a nessuno di abbassare la qualità della propria vita ma, solo, di ripensare il modo in cui ognuno concepisce la vita urbana e percepisce la qualità della propria giornata.
Per rendere queste scelte fattibili e fattive sarà, però, necessario l’intervento di piu’ “agenzie”:
-        gli enti locali dovranno potenziare i mezzi pubblici e, contemporaneamente, rendere le stazioni di scambio luoghi accessibili, fruibili e idonei, istituendo parcheggi coperti e custoditi con la possibilità, per gli utenti,  di affittare una bicicletta, di aggiustare la propria ed, eventualmente, di fare piccoli acquisti relativi all’uso della bicicletta.
-        Il Comune, in particolare, dovrà invertire la tendenza in atto e “liberare” o “alleggerire” le strade urbane dal traffico attuale in modo da permettere ai ciclisti di usarle in sicurezza .
-        Le ferrovie e le aziende di trasporto interprovinciale dovranno realizzare o potenziare la possibilità di portare la propria bici al seguito.
-        I cittadini dovranno essere disponibili a ripensare il proprio stile di vita in senso piu’ compatibile con l’ambiente, la salute e la sicurezza di tutti.
Ci sembra di percepire un bisogno diffuso ma non ancora del tutto consapevole da parte di molti cittadini, al punto che, non sarà tanto la domanda a generare l’offerta di servizi legati alla mobilità sostenibile ma piuttosto sarà l’offerta di servizi, di strutture, di posti bici custoditi e coperti e di piste ciclabili sicure che troverà tante persone pronte a considerare opzioni diverse dall’uso esclusivo dell’automobile.
L’obiettivo di  una “mobilità possibile”  sarà raggiunto quando i cittadini cominceranno ad  usare mezzi diversi,  per modalità diverse di spostamento e cominceranno ad uscire dalla logica dell’uso esclusivo dell’auto per qualunque spostamento (anche portare i ragazzi a scuola o andare all’edicola  vicino a casa).
Oggi l’uso dell’automobile ha un costo alto e fa perdere tanto tempo a causa del traffico e per la ricerca del parcheggio, inoltre,  costringe le persone a frequentare le palestre per scaricare la tensione accumulata e per tenere a bada un colesterolo impazzito a causa della sedentarietà della vita quotidiana.

AMBIENTE E PAESAGGIO NUOVE FRONTIERE DI TUTELA

Ambiente e paesaggio nuove frontiere di tutela23 FEBBRAIO 2010 – ore 20.30:

Relatore – GIUSEPPE GIOVE
Comandante Regionale Corpo Forestale dello Stato – Comando Regionale Emilia Romagna

In Italia non è stato ancora costituzionalmente recepito il concetto d’ambiente.
Al contrario tale concetto è sancito dalle normative comunitarie alcune delle quali sono direttamente applicabili in Italia.
Quali problemi applicativi possono scaturire dal mancato inserimento del concetto di Ambiente nella carta costituzionale?

I martedì dell’Ecoistituto

Tevere 1

Dal 26 gennaio, 5 incontri per tutti gli amici dell’Ecoistituto.

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Dalla pianta al cesto

Corso di introduzione alla cesteria e intreccio creativo
Laboratorio delle Tecnologie Appropriate

Cesena 5 Dicembre 2009

(dalle ore 9.30 alle 18.00)

corso condotto da Elena Capacci

Perché imparare a fare cesti nel 2008?
cestoI cesti che si trovano oggi nei negozi per pochi euro non sono in grado di raccontarci quasi nulla della loro storia: le mani che li hanno fatti, i materiali o l’annata climatica. Imparare a fare un oggetto artigianalmente significa riprendere un legame profondo tra l’uomo e la natura e tra l’uomo, i suoi antenati e le sue tradizioni. Infatti ogni zona aveva un “cesto caratteristico” e non è difficile, guardandoli, riconoscere il carattere della gente a cui appartiene. In un’epoca dominata dal consumismo, dallo spreco e dalle merci che viaggiano senza senso per 100.000 kilometri, il fatto di non acquistare nulla per poter per avere il necessario, diventa un aspetto innovativo. Conoscere piante e stagioni è sufficiente per creare oggetti che durano anche 50 anni (a dispetto della plastica) e che se ne andranno senza produrre nessun inquinamento magari nell’orto..

Il corso è di carattere prevalentemente pratico.

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8° Cantiere AUTOCOSTRUZIONE DI UN ARCO STORICO

Cesena 30 aprile, 01-02 maggio 2009
Laboratorio delle Tecnologie Appropriate

Si terrà a Cesena l’ottavo corso per costruirsi un arco storico in legno massello. Particolare cura sarà dedicata alla costruzione delle frecce, inoltre è disponibile un piccolo campo di tiro, perciò impareremo anche i rudimenti del tiro con l’arco.

Abbiamo la fortuna di avere con noi Gigi che è Istruttore regionale  FIARC con specializzazione in Long Bow.

Il corso avrà inizio nella sera di giovedì 30 aprile e terminerà nel pomeriggio di sabato 2 maggio.

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